La sindrome del nido vuoto?
Care mamme,
la grande settimana è arrivata. E’ giunto il momento di correre per tutta la città alla disperata ricerca di quell’ultimo elemento che, finalmente, vi farà bruciare quella lista chilometrica contenente ciò che servirà a vostro figlio durante il suo primo anno di università all’estero. Portata a termine la missione, vi ritroverete a chiudere le valigie, pensare alla strada più lenta per andare all’aereporto, per poi arrivare al momento del saluto. Il vostro pargolo parte, si trasferisce altrove per un periodo mediamente lungo, e voi vi sentite smarrite. O così si pensa.. Noi, abbiamo chiesto 4 citazioni a 4 madri che hanno dovuto affrontare la cosiddetta sindrome del nido vuoto e vi possiamo assicurare che non è affatto lo stesso per tutti.
- La madre classica
Questa è la reazione classica, quella da film. Avete presente quelle scene strazianti in cui la madre fa fuori interminabili pacchetti di fazzoletti dal momento in cui il figlio oltrepassa i controlli di sicurezza al momento in cui torna per Natale? Ecco, questa è la migliore descrizione della sindrome del nido vuoto. Care signore, se state provando o pensate di poter provare questa sensazione, noi abbiamo intervistato una mamma che sa benissimo come ci si sente e vi lascia queste belle parole di conforto:
“Un proverbio recita: “Compito dei genitori è donare due cose ai figli: radici ed ali”…nei momenti di sindrome da nido vuoto acuta, cerco di pensare al fatto che i miei figli volano, forti delle loro radici e che abbiamo dato loro opportunità e libertà, nella speranza che possano crescere in consapevolezza e positività…”
- La mamma rassegnata
Questa categoria di mamma è più stoica. Seppure non sia completamente sicura che mandare i figli all’estero, lontano da casa, sia la scelta giusta, è pronta a mettere le scelte dei figli avanti. Di conseguenza, vive un addio, a dir poco, agrodolce. Triste, ma consapevole di aver fatto la scelta giusta per i propri figli. Ecco cosa ha da dire per voi una vostra collega:
“Come mamma italica avrei preferito che le mie figlie continuassero gli studi universitari in Italia,certa della estrema validità di alcune nostre università.Una figlia ha invece deciso di andare a studiare a L’Aia,in Olanda, e poiché l’ha voluto lei fortemente non ho potuto che sostenerla nella sua scelta.Mi sembra molto contenta e questo per me è la cosa più importante.”
- La mamma positiva
Lei è la mamma che è convinta che andare all’estero sia una buona scelta per i suoi figli, seppure, forse, non l’abbia vissuto lei stessa. L’addio non sarà facile, sarà comunque un’esperienza nuova, ma, detto ciò, non ci sono dubbi che alla tristezza di non avere più i figli con sé, si mescoli una certa gioia di vederli sfruttare opportunità che li farà crescere e maturare. Ecco un’esempio di mamma positiva:
“Io sarei stata contenta se i miei figli fossero andati all’estero a studiare invece ci sono stati solo per brevi periodi. Sono certa che quest’esperienza ha arricchito entrambi. Hanno coltivato delle sincere passioni e li vedo molto determinati a portarle avanti. E questo è già molto!”
- La mamma “esperta”
Eccola, signore! Lei è un pò più rara, ma si trova, e, siamo sicuri che si presenterà sempre più nelle prossime generazioni. Lei è la mamma che sa cosa si prova a uscire di casa presto e, di conseguenza, sa quanti benefici può offrire ai suoi figli. Questa mamma, sarà certo triste al momento dell’addio, ma saprà dentro di sè che suo figlio sta per vivere l’esperienza più bella della sua vita, e per questo è solo felice. Ecco cosa ci dice:
“Avendo lasciato anch’io il nido a 18 anni mi sembra del tutto normale che mia figlia faccia lo stesso. Mi basta sapere che é felice dove si trova e contenta di quello che fa!”
Care mamme, qualsiasi sia la vostra reazione alla partenza dei vostri figli, noi vi vogliamo rassicurare. I vostri pargoletti stanno per imbarcarsi nella migliore esperienza che si possa avere. Torneranno ricchi di esperienze, dotati di una mentalità aperta e sopratutto FELICI. Per di più, vedrete che dopo un pò ci si abitua a non averli attorno tutti i giorni e il tempo passerà in fretta. In men che non si dica, vi troverete a cercare la strada più VELOCE per arrivare all’aereporto, smaniose di salutarli e vederli ripartire alla fine delle vacanze di Natale!